La Kefiah di Zapatero (Parte Seconda)

agosto 1, 2006

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Con riferimento al post intitolato ‘La Kefiah di Zapatero’ scrive Armando:

“Probabilmente le mie parole cadranno nel vento perchè sono ormai passati dieci giorni… ma io sono stato testimone oculare dell’evento, perchè quel giorno ero ad Alicante allo Iusy festival. Al termine del suo discorso, tra l’altro bellissimo perchè appropriato ad una platea idealista e giovanile, molti ragazzi tra cui io ci siamo avvicinati al leader spagnolo per congratularci..tra di noi c’era anche un ragazzo palestinese che come molti altri ha donato al premier un simbolo caratteristico del suo paese che Zapatero ha indossato per non più di due secondi per poi toglierlo e riporlo come le tante magliette che gli erano state donate. Ora è comprensibile che el mundo abbia scatenato una polemica incredible (in quanto giornale del centro-destra) ma vi assicuro che si tratta solo di una strumentalizzazione…”

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La kefiah di Zapatero

luglio 20, 2006

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Zapatero

Una foto del premier spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero che indossa una “kefiah” (il tradizionale copricapo palestinese) è oggi in prima pagina sui principali quotidiani spagnoli. Da giorni il premier sta criticando duramente la “reazione spropositata” di Israele che ha provocato “vittime innocenti” nel Libano. Il quotidiano conservatore El Mundo la definisce “un grave errore nel peggior momento della crisi”.

E’ forse la prima volta che non sono d’accordo con Zapatero che stavolta, come resto parte della sinistra nostrana, mi pare vittima di un abbaglio. Questo blog (ormai sonnecchiante causa vacanze estive) sta con decisione dalla parte di Israele. Interessanti a tal proposito gli interventi di Luca Sofri (qui e qui) e Ivan Scalfarotto (qui e qui).

Wittgenstein, Scalfarotto

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Lo Spettro del Comunismo (Italia 2006 e Gran Bretagna 1924 a confronto)

giugno 3, 2006

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In quel libro poderoso di Maurice Cowling dal titolo ‘The impact of the Labour, 1920-1924’ si legge a pagina quattrocentosedici: ‘Many of the eight million voters who voted Conservative in 1924 doubtless did so because they had been persuaded that MacDonald [Leader del Labour] was a Communist and the Labour party a Bolshevik conspiracy’ [Cambridge, 1971]. Per la cronaca, in quell’occasione il partito conservatore stravinse le elezioni, agitando appunto – come magnificamente descritto da Cowling nel suo libro – lo spettro del bolscevismo. Credo che l’anticomunismo possa essere considerato in retrospettiva il tema portante della scorsa campagna elettorale berlusconiana: e credo anche che nel caso sciagurato di nuove elezioni in un prossimo futuro, esso sarà riproposto in maniera altrettanto viscerale. L’idea, poco più che risibile a prima vista, non era evidentemente così malvagia se si pensa allo strepitoso recupero e all’esito delle elezioni, perse politicamente e vinte ‘moralmente’, ma ‘purtroppo’ su essa gravava un ritardo temporale di ottantadue anni per poter essere considerata davvero credibile e per poter essere davvero vincente. Nel 1924 il Labour inglese doveva ancora dimostrare la sua credibilità – e lo avrebbe fatto nel giro di un paio d’anni in occasione dello sciopero generale del 1926 – e molti ancora lo consideravano il cavallo di Troia che avrebbe consentito l’affermazione del Bolscevismo in Inghilterra. Ma nel 2006, il ‘Labour italiano’ aveva alle spalle ormai decenni di rispettabilità perché lo spettro del comunismo potesse essere considerato davvero una faccenda seria. Ottantadue anni di ritardo, appunto. Quantomeno rispetto all’Inghilterra.

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Mosconi e Pappagalli: professione bestemmiatori

giugno 1, 2006

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Se siete in buoni rapporti con la Trinità (non la Triade: la Trinità), vi sconsiglio di aprire questo link. Pare infatti che il protagonista del video (tale Germano Mosconi) abbia idee molto, molto diverse dalle vostre su questo specifico e spinoso tema. Se da noi i bestemmiatori hanno sembianze (almeno apparentemente) umane, in Israele può accadere che un pappagallo possa essere condannato a morte per eccesso di parolacce: come ha spiegato un rabbino (scuola Voltaire, evidentemente), il pappagallo “peccava ed induceva a peccare”. Pena di morte, dunque. Se non ci credete, leggete qui.

You Tube (si ringrazia www.wittgenstein.it), Adnkronos (grazie Satiro per la segnalazione)

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Ipse Dixit

Maggio 31, 2006

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Come previsto ieri, l’intrepido Carlo Giovanardi ha parlato: “E cosi’ nella civilissima e ordinata Olanda non soltanto si autorizza la soppressione dei bambini che non hanno una sufficiente qualita’ della vita, ma si organizzano anche partiti di pedofili che inneggiano alla pornografia infantile e all’abuso sessuale sui minorenni. Abbiamo denunciato per tempo questo inaccettabile deriva che trasforma l’Europa in qualcosa in cui non ci riconosciamo: purtroppo il Governo Prodi rimuove quei paletti morali e civili che il Governo Berlusconi aveva fissato con grande chiarezza, a cominciare dal divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali”. Mi ero illuso che sarei stato per la prima volta d’accordo con lui ma anche stavolta Carletto fa una certa confusione: non è dato sapere infatti quale sia il nesso causale tra pedofilia ed eutanasia, tra la violenza sui minori e la ricerca sulle cellule embrionali. C’è sempre una certa confusione nell’aria quando si ode la voce di Giovanardi.

Repubblica

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La prima volta di Giovanardi

Maggio 30, 2006

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Se Giovanardi – il più grande intellettuale italiano del dodicesimo secolo – dovesse commentare la seguente notizia rischierebbe di avere ragione per la prima e forse ultima volta nella sua vita. In Olanda (leggi qui) nasce un partito che di nome fa ‘Amore del prossimo, libertà e diversità’ e che propone tra le altre amenità anche la liberalizzazione della pornografia infantile e dei rapporti sessuali fra adulti e bambini. Anche noi abbiamo avuto un Partito dell’Amore, ma era davvero una cosa diversa. Carletto, forse per prima volta saremo d’accordo. Aspetto solo un tuo cenno.

P.S. Per la cronaca, quando Giovanardi parlerà (e parlerà, non ho dubbi) utilizzerà la sua parola preferita: nazisti.

Repubblica

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Fallace o non fallace, l’Oriana è di nuovo furiosa

Maggio 30, 2006

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Gira voce che la Fallaci si sia nuovamente incazzata: le sue ultime esternazioni sulla Repubblica e sul Giornale. A quanto pare ora vuol far saltare in aria una moschea.

Repubblica, Il Giornale

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L’India come Ceccano, destinazione Medioevo

Maggio 28, 2006

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Una decina di giorni fa Ceccano, con un rogo in piazza che avrebbe commosso il Führer (Corriere, Kataweb), ha cercato di essere per un giorno l’Atene d’Italia. Ora uno stato indiano (leggi sul Guardian) ha deciso di bandire il Codice da Vinci. L’accusa? Blasfemia, naturalmente. Sono relativamente pochi i Cristiani in India, ma evidentemente rumorosi. Eppure sono certo che la ragione di tutte queste proteste è un’altra. Parliamoci chiaro, che credibilità può mai avere un film in cui Forrest Gump ed Amelie di punto in bianco si mettono a cercare Santo Graal? Non è verosimile, è ovviamente una impresa al di là della loro portata. Pare perfino che ad un certo punto Forrest, che evidentemente non è Heidegger, chieda ad Amelie qualcosa del tipo “Dunque tu sei l’erede di Cristo?”. Non voglio sapere cosa gli abbia risposto Amelie, e non oso neppure immaginare la faccia del signor Gump mentre propone l’arguto quesito, perché sinceramente non credo che possa esistere in questo mondo una espressione appropriata. Detto questo, non riesco a capire perché la Chiesa osteggi tanto il film: se le teorie di Brown fossero vere le ben più sediziose illazioni sull’omosessualità di Cristo andrebbero definitivamente accantonate. Ratzi, dai, pensaci un po’ su.

Corriere, Kataweb, Guardian

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Dai che pian pianino la Democrazia è arrivata pure da loro

Maggio 28, 2006

(Questo blog è solo lo specchio di http://heraclitus.ilcannocchiale.it. Se volete lasciare un commento o leggere i post più recenti cliccate qui e sarete reindirizzati al blog principale)

Le morbose attenzioni americane nei confronti della popolazione civile irachena: sul Times e su La Repubblica. Corollario della guerra umanitaria, naturalmente. Guerra umanitaria: una definizione persino eraclidea nella forma. Nella sostanza, una colossale fregnaccia. A quando la sporcizia pulita, la pioggia asciutta, il Previti integerrimo ed il Giovanardi intellettuale?

Times, Repubblica